Trifoglio bianco: usi culinari e medicinali

Il trifoglio bianco (Trifolium repens L., 1753), detto anche trifoglio rampicante o trifoglio ladino, è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Fabacee.

Nativo del continente europeo, del Nordafrica e dell'Asia occidentale, il trifoglio bianco è stato ampiamente introdotto in tutto il mondo come coltivazione da pascolo ed è oggi molto comune anche nelle aree erbose di Nord America, Sud America, Australia e Nuova Zelanda.

È una pianta molto visitata dalle api per il polline ed il nettare, ed è una componente fondamentale della maggior parte dei mieli millefiori italiani.

Sommario

Descrizione del trifoglio bianco

Il trifoglio bianco è una pianta erbacea perenne che presenta rizomi molto ramificati e steli striscianti. Le foglie sono trifogliate, lisce e dentate ai bordi, di forma ovoidale. Le infiorescenze sono capolini di colore solitamente bianco, composti da 40-80 elementi.

Il trifoglio bianco ha un ciclo vegetativo bi-triennale in condizioni umide, ma può diventare perenne in condizioni meno favorevoli. Si moltiplica facilmente per via vegetativa grazie ai suoi fusti striscianti. Raggiunge un'altezza massima di circa 30 cm.

Distribuzione e habitat del trifoglio bianco

Il trifoglio bianco cresce su prati erbosi, campi coltivati e in una varietà di altri habitat. È in grado di resistere alla falciatura e si adatta a terreni con diversi livelli di acidità, sebbene preferisca suoli argillosi. In Italia è possibile trovarlo ai margini dei boschi, sui grandi prati e lungo i percorsi campestri.

Fiori di camomilla: proprietà calmanti e benefiche

Il trifoglio bianco non sopravvive oltre i 2000 m s.l.m. ed è considerato un componente benefico per la cura organica del prato grazie alla sua capacità azotofissante e alla capacità di eliminare le erbacce. La sua azotofissazione naturale riduce l'assorbimento di azoto dal terreno e aiuta a ridurre l'incidenza di malattie dei prati che possono essere favoriti dalla presenza di fertilizzanti sintetici.

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Usi culinari e medicinali del trifoglio bianco

Il trifoglio bianco ha usi sia culinari che medicinali. È un ottimo foraggio per il bestiame e viene utilizzato da secoli come ingrediente di insalate e altre pietanze a base di ortaggi. Le foglie possono essere consumate dopo essere state cotte per renderle più digeribili.

Dal trifoglio bianco è possibile ricavare anche una farina nutriente dai capolini e dai baccelli seccati. Inoltre, è possibile preparare una tisana profumata immergendo i capolini o i baccelli in acqua calda. La farina di trifoglio bianco può essere utilizzata come condimento su alimenti già cotti.

Dal punto di vista medicinale, il trifoglio bianco possiede proprietà antireumatiche, depurative, oftalmiche, detergenti e toniche. È stato utilizzato per secoli dalla medicina tradizionale di alcune tribù dei Nativi d'America per curare diverse patologie, come febbri, nefriti, tosse e raffreddore.

Composti chimici presenti nel trifoglio bianco

Nel trifoglio bianco sono stati identificati diversi composti chimici, tra cui dodici tipi di flavonoidi, triterpensaponine, isoflavonoidi e cumestrolo con effetto estrogenico, e bicumarina.

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Conclusioni

Il trifoglio bianco è una pianta erbacea molto diffusa e utilizzata sia per scopi culinari che medicinali. Grazie alle sue proprietà benefiche e alla sua capacità di adattarsi a diversi habitat, è una pianta versatile e apprezzata in molte parti del mondo. Se desideri arricchire il tuo giardino o il tuo prato con una pianta utile e attraente, il trifoglio bianco potrebbe essere una scelta eccellente.

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