Fiore della mela: il frutto prediletto

La mela è senza dubbio il frutto prediletto dell'uomo. Da sempre associata alle vicende dell'umanità, è considerata un frutto sexy e molto salutare. Ma qual è l'origine del melo? Secondo gli studi, il centro di origine del melo si trova nel Kazakistan, attorno alla capitale Alma Ata, che significa appunto padre delle mele. Qui esistono ancora oggi estesi boschi di meli selvatici. Tuttavia, nel corso degli anni, sono stati individuati anche altri centri di diffusione nelle regioni montuose dell'Asia Centrale.

Sommario

Le origini del melo

Le origini del melo risalgono al Terziario, un'era geologica che inizia circa 65 milioni di anni fa. I primi resti di melo, sotto forma di spettri pollinici, risalgono a questo periodo. Tuttavia, sono soprattutto i reperti del periodo Neolitico a fornire informazioni più dettagliate. In siti in Italia, Francia, Svizzera e Svezia sono stati ritrovati semi di melo non carbonizzati e calchi di semi su vasellame di coccio. Anche in altre parti d'Europa, come in Germania e in Danimarca, sono stati trovati resti di mele carbonizzate.

Ma come è arrivato il melo fino a noi? Inizialmente, erano gli orsi a mangiare le mele e a selezionare i semi migliori, che poi disperdevano durante i loro spostamenti. Successivamente, il melo si diffuse grazie agli eserciti che si spostavano in India, in Persia e poi nel bacino mediterraneo. Anche i carovanieri che percorrevano la Via della Seta contribuirono alla diffusione del melo. Alla fine, tutte le strade portano a Roma.

La mela nella storia e nella mitologia

La mela ha accompagnato la storia dell'umanità in numerosi miti e leggende. Ad esempio, è associata ad Eva nel racconto biblico del Paradiso Terrestre. Anche Ercole ha avuto a che fare con una mela nella sua undicesima fatica, mentre gli dèi dell'Olimpo mangiavano mele per recuperare la giovinezza. La mela è stata protagonista anche di altre storie famose, come quella di Paride e Afrodite, Biancaneve, Guglielmo Tell e Isaac Newton.

Oggi, alcuni paesaggi italiani sono adornati dai fiori dei meli. I meleti in fiore del Trentino-Alto Adige, del Piemonte, dell'Emilia Romagna e della Lombardia offrono uno spettacolo suggestivo e afmaravilloso. Basta spostarsi un po' e ci si trova immersi in un ambiente incantevole.

La coltivazione del melo nel corso dei secoli

La coltivazione del melo non è stata sempre facile nel corso dei secoli. Durante il periodo romano, i meli venivano coltivati solo per autoconsumo nelle piccole proprietà contadine chiamate hortus. Successivamente, gli alberi da melo venivano utilizzati per creare effetti ornamentali nei giardini insieme ad altre piante. Durante il Medioevo, la coltivazione del melo era riservata ai monaci, che coltivavano meli nei loro orti all'interno dei monasteri.

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È solo a metà dell'Ottocento che la coltivazione del melo ha iniziato a svilupparsi. Con l'aumento della richiesta di frutta, sono stati creati frutteti promiscui in cui le piante venivano innestate su portinnesti vigorosi. Questo ha portato alla creazione di paesaggi melicoli estensivi. Oggi, la maggior parte dei raccolti di mele proviene da sistemi frutticoli intensivi, che permettono di soddisfare la grande domanda di mele nel mercato nazionale e internazionale.

Recuperare la biodiversità

È importante sottolineare l'importanza di recuperare la biodiversità nel settore della coltivazione delle mele. Oggi, l'agricoltura intensiva ha portato alla riduzione della varietà di meli coltivati, favorendo solo poche varietà commerciali. È necessario promuovere la diversità genetica dei meli e valorizzare le varietà locali e tradizionali. In diversi contesti montani italiani, sono stati creati itinerari della biodiversità che permettono di scoprire e apprezzare la varietà di meli presenti nel territorio, assaggiando frutti con caratteristiche uniche e non convenzionali.

Il melo ha percorso un lungo cammino nella storia dell'umanità, scambiando storie, simboli e cure con gli uomini. Oggi, è importante riconoscere il valore di questo frutto e promuovere la sua biodiversità per garantire un futuro sostenibile per il settore melicolo.

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