La civiltà dell'Indo è una delle più antiche e misteriose civiltà della storia, che fiorì nella valle dell'Indo, in Pakistan e nell'India Occidentale, tra il 2600 e il 1900 a.C. Nonostante non siano ancora chiari i suoi fondatori e la sua scrittura rimanga indecifrata, questa civiltà si distingueva per le sue città altamente sviluppate e l'attenzione all'igiene e all'organizzazione urbana.
Chi viveva nella valle dell'Indo
La civiltà dell'Indo contava circa 5 milioni di abitanti e 050 centri abitati. Le città erano progettate con una pianta squadrata e dotate di una rete idrica e fognaria avanzata. Le abitazioni erano a due piani e le strade erano dotate di reti fognarie sotterranee che collegavano direttamente le abitazioni ai collettori di scarico. Era presente anche la prima forma di toilette con risciacquo della storia.
La civiltà dell'Indo si distingueva dalle altre civiltà antiche per l'attenzione all'igiene e alla salute. C'erano cisterne sotterranee che alimentavano la rete idrica, mentre le grandi piscine pubbliche erano presenti in molte città. Gli oggetti di lusso, come le statue di danzatrici, i gioielli di corniola e le maioliche, fanno pensare a un popolo che viveva agiatamente e in salute, mentre nel resto del mondo antico l'acqua contaminata era una delle principali cause di malattie e morte.
Quali caratteristiche aveva la civiltà dell'Indo
Nonostante la mancanza di prove di templi o palazzi reali, la civiltà dell'Indo era organizzata da un apparato centrale, probabilmente composto da tecnici. La società sembrava avere una struttura democratica, con le decisioni prese da assemblee di cittadini. Erano presenti anche standard per la produzione di mattoni, ceramiche, pesi e misure, indicando un alto livello di organizzazione.
La civiltà dell'Indo era nota per il suo commercio, facilitato da notevoli avanzamenti tecnologici nei trasporti. Si utilizzavano carri trainati da buoi e battelli fluviali con fondo piatto, simili a quelli ancora utilizzati in Asia meridionale. Si pensa che ci fosse anche una navigazione marittima, con un canale collegato al mare e un bacino artificiale d'attracco a Lothal.
Un sistema decimale di pesi e misure era utilizzato in tutta l'area, indicando un'organizzazione dei commerci e forse anche l'esistenza di tassazioni. I beni esportati includevano perline, ornamenti, pesi, grandi giare e probabilmente anche cotone, legname, grano e bestiame. La civiltà dell'Indo aveva una vasta rete commerciale che si estendeva dall'odierno Afghanistan all'India, alla Persia e alla Mesopotamia.
Fiore della mela: il frutto predilettoLa lingua e la scrittura della civiltà dell'Indo
La lingua parlata dalla civiltà dell'Indo è ancora oggetto di dibattito. Si pensa che potesse essere una forma arcaica di sanscrito o una lingua dravidica. Tuttavia, senza un idioma parente conosciuto, la decifrazione della loro scrittura rimane un mistero. Molti dei segni trovati rappresentano parole, sillabe e fonemi, ma non tutti concordano che si tratti di una vera e propria scrittura. Alcuni sostengono che fosse una forma di comunicazione limitata ai nomi di personaggi, alle loro funzioni e proprietà.
Nonostante la fine misteriosa della civiltà dell'Indo, probabilmente a causa di cambiamenti ambientali, la sua eredità è ancora presente oggi. Gli Indoari, provenienti dall'Altopiano Iranico, si insediarono gradualmente nella regione e portarono con loro l'induismo. Le migrazioni degli Indoari furono influenzate dalla cultura della civiltà dell'Indo, con una struttura sociale basata sulla solidarietà e la scelta dei leader democraticamente.
Conclusioni
La civiltà dell'Indo nella valle dell'Indo è una delle più misteriose e affascinanti civiltà della storia. Nonostante la mancanza di prove definitive sulle sue origini e la sua scrittura indecifrata, la civiltà dell'Indo si distingueva per le sue città evolute, l'attenzione all'igiene e l'organizzazione economica avanzata. Il suo commercio esteso e i suoi avanzamenti tecnologici testimoniano la sua importanza nella storia antica. Nonostante la sua fine, la civiltà dell'Indo ha lasciato un'impronta duratura nella cultura e nella storia dell'India e del Pakistan.