Plumbago fiori: coltivazione e cura di questa pianta

Il plumbago fiori è una pianta rampicante graziosa e leggera, con fiori di un delicato azzurro pastello. È più coltivata di quanto si pensi, soprattutto in vaso su balconi e terrazzi, dove si sviluppa con straordinaria naturalezza.

Sommario

Quante specie di Plumbago esistono?

Esistono circa una decina di specie appartenenti al genere Plumbago, diffuse in regioni tropicali e subtropicali di tutto il mondo, ad eccezione dell'Australia. Tuttavia, l'unica specie coltivata e conosciuta in Italia è il Plumbago capensis, o P. auriculata.

Le varietà appartenenti a questa specie sono poche e differiscono esclusivamente per il colore dei fiori. Si possono trovare fiori di un azzurro cielo, oppure bianchi nella varietà P. capensis 'Alba'. In commercio è possibile trovare anche una varietà di azzurro scuro, 'Azureum', che è stata selezionata di recente e ha già riscosso un notevole successo per la copiosa fioritura e l'ottima rifiorenza.

Quali sono le esigenze del Plumbago capensis?

Il Plumbago capensis cresce bene in pieno sole, ma può anche sopravvivere in condizioni di mezz'ombra, a patto che sia un'ombra luminosa, come quella presente sotto una pianta con fogliame leggero o creata da una tenda di cotone.

Questa pianta tollera il caldo e l'aridità, ma non sopporta il gelo. Al Nord, la sua coltivazione sarà possibile in grossi vasi o cassette da ricoverare, con l'arrivo dei primi freddi, in un locale dove la temperatura oscilli tra i 3 e gli 8 °C. In Riviera e al Sud, invece, la pianta vive bene anche in piena terra, ma nei giorni più freddi converrà comunque proteggere almeno le radici con paglia, torba o un telo di tessuto-non tessuto. In ogni caso, è in grado di sopportare anche qualche gelata tardiva o improvvisa (purché non eccessivamente prolungata): la parte aerea morirà, e andrà tempestivamente eliminata, ma la primavera successiva rispunteranno nuovi rami e nuove foglie.

Come deve essere il terreno per il Plumbago capensis?

Questa pianta cresce bene in qualsiasi tipo di terreno, a patto che sia ben drenato. I vivaisti la coltivano in una miscela costituita da terriccio torboso (60%), terra limosa (30%), argilla (20%) e un certo quantitativo di concime a cessione programmata. In alternativa, può andar bene anche il terriccio per gerani già pronto. Se invece si coltiva in piena terra, sarà necessario arricchire il terreno con un po' di torba e di concime a cessione programmata.

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Tutti gli anni, durante la fioritura, è necessario utilizzare un concime liquido da aggiungere all'acqua di innaffiatura. Va bene quello per gerani, ricco di potassio (K), elemento che favorisce la fioritura. È consigliabile somministrarne un piccolo quantitativo spesso, circa una volta alla settimana.

È necessario potare periodicamente la pianta?

Il Plumbago capensis è una specie sempreverde che, nelle regioni in cui viene coltivata, non si comporta come tale. In primavera si presenta come un cespuglio spelacchiato e pallido. Per evitare stress alla pianta, dovuti a gelate e forti venti, in autunno è consigliabile potarla vigorosamente, tagliando appena sopra le prime ramificazioni. Anche senza esperienza, è possibile eseguire questa operazione senza compromettere la futura fioritura, che avviene sui rami dell'anno. In primavera, si regolerà il taglio cercando di dare alla pianta una forma armoniosa, mentre in estate si elimineranno i fiori appassiti, tagliando l'intera infiorescenza.

plumbago fiori - Quanta acqua vuole il Plumbago

Se avete la possibilità di riparare il vostro Plumbago in una serra calda durante i mesi invernali, avrete la fortuna di vederlo sempre fiorito, grazie alle temperature favorevoli che evitano il riposo vegetativo.

Quanto bisogna bagnare il Plumbago capensis?

Il Plumbago capensis non necessita di molta acqua. Si bagna al mattino o alla sera tardi, solo se il terreno risulta quasi asciutto. Dopo aver bagnato, è importante eliminare sempre l'acqua in eccesso dal sottovaso.

Dopo la potatura autunnale e fino alla primavera seguente, si diminuirà la frequenza delle innaffiature per favorire il riposo vegetativo della pianta.

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Come si propaga il Plumbago capensis?

Il Plumbago capensis si può moltiplicare per talea semilegnosa. Da giugno a fine settembre, si prelevano talee lunghe 6-8 centimetri, provviste di due foglie, e si piantano in torba umida. Queste talee vanno lasciate all'ombra e innaffiate spesso. Dopo circa un mese, avranno radicato e si potranno trapiantare in vasetti riempiti con l'apposito terriccio. Dopo circa 20 giorni, potranno essere spostate al sole.

È necessario fornire sostegni al Plumbago capensis?

Il Plumbago capensis è una pianta sarmentosa, con rami lunghi e flessibili, che può essere ricadente o rampicante. Se si desidera farla risalire lungo un muro, bisogna fornire dei sostegni come graticci di legno o plastica, o semplici fili fissati alla parete. I rami dovranno essere legati con rafia ai sostegni, poiché privi di viticci o ventose. Se invece si lasciano crescere liberamente, tenderanno a ricadere.

È possibile ottenere cespugli dalla forma globosa, allevando le piante in vasi piuttosto piccoli e potando i rami per non farli crescere in modo eccessivo.

Quali sono i pregi e i punti deboli del Plumbago capensis?

Il Plumbago capensis è di facile coltivazione e ha poche esigenze. Proteggendolo dal freddo intenso, si otterranno fioriture copiose, durature e vistose. Si presta a essere coltivato sia in giardino sia sul terrazzo o sul balcone.

Tuttavia, ha anche qualche difetto. Un forte acquazzone può far sì che le delicate infiorescenze diventino straccetti informi. Fortunatamente, dopo pochi giorni, la pianta sarà già ricoperta di nuove corolle. Un altro punto debole è la totale assenza di profumo.

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Si ammala facilmente il Plumbago capensis?

In generale, il Plumbago capensis è una pianta molto resistente alle malattie. Tuttavia, può ammalarsi se si commettono errori di coltivazione. Ad esempio, il ristagno d'acqua nel sottovaso o un'eccessiva irrigazione possono portare a una malattia chiamata oidio, che causa una muffa biancastra sulle foglie, sui calici e sulle gemme. In presenza di temperature elevate e umidità ridotta, la pianta può essere attaccata dal ragnetto rosso, un acaro che punge le foglie e succhia la linfa, riconoscibile per le sottili ragnatele che tesse attorno alle parti colpite.

sul Plumbago capensis

  • Cosa fare se le foglie ingialliscono e cadono?
    Causa: ristagno d'acqua. Soluzione: mettere uno strato di argilla espansa sul fondo del vaso ed eliminare sempre l'acqua in eccesso dal sottovaso.
  • Perché la pianta non fiorisce?
    Causa: terreno povero. Soluzione: somministrare un fertilizzante liquido con un'alta percentuale di potassio (K).
  • Perché le infiorescenze sono poche?
    Causa: presenza di infiorescenze appassite. Soluzione: eliminarle man mano che sfioriscono, per stimolare lo sviluppo di nuove infiorescenze.
  • Perché la pianta cresce pallida e stentata?
    Causa: posizione troppo ombreggiata. Soluzione: cercare di assicurare alla pianta una maggiore luminosità.

Per non sbagliare:

  • Attenzione a non confonderla con il gelsomino o il Phlox. Le foglie opposte del Plumbago capensis e le infiorescenze raccolte in spighe terminali la distinguono da altre piante simili.
  • Non scambiarla nemmeno con Ceratostigma plumbaginoides, che ha infiorescenze raccolte in densi grappoli di colore blu intenso.

Seguendo questi consigli, potrai coltivare con successo il Plumbago capensis e godere della sua splendida fioritura. Buona coltivazione!

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