Piante velenose: riconoscimento e pericoli

In natura esistono numerose varietà di piante velenose, molto diffuse nei boschi o sul ciglio delle strade di campagna. Se ingerite o talvolta anche solo dopo un contatto superficiale, le piante velenose possono avere effetti altamente tossici, in alcuni casi perfino letali. La grande diffusione di queste piante e di questi fiori e la loro somiglianza con arbusti commestibili rendono necessario il poterle riconoscere facilmente, così da osservarla dalla giusta distanza. Quali sono? Che effetti possono avere sul nostro corpo e perché possono risultare tossiche? Conosciamo, nel dettaglio, le piante tossiche più comuni e diffuse sul nostro territorio.

Sommario

Oleandro

L'oleandro è una delle piante più velenose al mondo ma anche una delle più diffuse, amatissimo per i suoi bellissimi fiori che vediamo sbocciare nei mesi caldi dell'anno e che decorano giardini e balconi. Arbusto sempreverde appartenente alla famiglia delle Apocynaceae, l'oleandro è sicuramente una pianta bella da vedere ma rigorosamente da non mangiare: l'oleandro è tossico e può risultare letale, contiene infatti delle sostanze in grado di alterare in ritmo cardiaco, vomito, disturbi gastrici e disturbi al sistema nervoso.

Belladonna

La belladonna è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Solenaceae, un arbusto molto diffuso nelle zone montuose, nei boschi e sui terreni calcarei. Le bacche ricordano, nella forma e nel colore, dei piccoli mirtilli ma, a differenza dei frutti, ingerirle può essere davvero pericoloso: ne bastano tre per provocare perdita di controllo psicomotorio e un iniziale fase di eccitazione, seguita immediatamente da ipertermia, aumento della temperatura corporea, tachicardia, spasmi, stati di incoscienza e in casi estremi, morte.

Mughetto

Molto diffuso in tutto il territorio italiano, il mughetto è una pianta velenosa in ogni sua parte perché contiene glicosidi cardioattivi, sostanze in grado di interferire negativamente sul sistema cardiovascolare. Il semplice contatto può causare irritazioni cutanee mentre se ingerita provoca nausea, spasmi, tachicardia, aritmie e, in casi gravi, infarto.

Aconito

Molto diffuso nelle zone montuose del territorio italiano, in particolare nelle regioni settentrionali attraversate dalle Alpi, l'aconito è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Ranuncolacee, facilmente riconoscibile per i suoi lunghi fiori violetti. Nota anche come regina dei veleni, l'aconito ha effetti sul cuore e sul sistema nervoso, effetti che si manifestano anche in pochissimo tempo: del resto il nome deriva dal greco e vuol dire proprio pianta velenosa, un'etimologia da non sottovalutare.

Cicuta maggiore

Molto simile al prezzemolo ma dagli effetti decisamente diversi: la cicuta è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Abiaceae, passata alla storia per aver provocato la morte del filosofo Socrate. Tutta la pianta della cicuta è velenosa e se ingerita può causare paralisi e arresto respiratorio.

Albero mancinella: il più velenoso al mondo

Stramonio

Il suo secondo nome è erba del diavolo e già questo dovrebbe bastare a farcelo tenere lontano: lo stramonio, un'erba amara altamente velenosa e tossica, soprattutto nei semi. Narcotico, ipnotico, sedativo e allucinogeno, lo stramonio può, se ingerito, provocare una paralisi del sistema respiratorio con conseguente morte. Insomma, meglio starne molto alla larga.

Panace di Mantegazza

Originaria del Caucaso, la panace di Mantegazza è un arbusto infestante della famiglia delle Apiaceae, molto diffusa nei territori alpini. Difficile non vederla, la panace di Mantegazza può superare i due metri di altezza ma attenzione a non toccarla, può infatti rilasciare una linfa fototossica che a contatto con la pelle può provocare ustioni e vesciche.

Menta romana

Forse non tutti sanno che esiste una varietà di menta che assunta in grandi quantità può rivelarsi altamente tossica per il nostro organismo: si tratta della menta romana, conosciuta anche come mentuccia. A differenza della menta che utilizziamo in cucina, la menta romana contiene una sostanza, il pulegone, irritante e velenosa. Come riconoscerla? La menta romana presenta delle infiorescenze viola a forma tubolare, molto simili a quelli della lavanda.

Quali sono le bacche velenose

Le bacche velenose sono un altro pericolo che si nasconde nella natura. Alcune piante producono bacche che possono essere altamente tossiche se ingerite. È importante imparare a riconoscere queste piante e a evitare di consumare le loro bacche. Alcune delle bacche velenose più comuni includono:

  • Bacche di belladonna: come già menzionato in precedenza, le bacche di belladonna possono essere molto pericolose se ingerite. Ne bastano solo poche per causare gravi danni al corpo umano.
  • Bacche di agrifoglio: anche se l'agrifoglio è spesso usato come decorazione natalizia, le sue bacche sono velenose per gli esseri umani. È importante evitare di ingerirle e di tenerle lontano dalla portata dei bambini.
  • Bacche di cicuta: la cicuta produce anche delle bacche velenose che possono causare paralisi e arresto respiratorio se ingerite.

Queste sono solo alcune delle piante e delle bacche velenose che è possibile trovare in natura. È importante essere consapevoli dei pericoli e imparare a riconoscere queste piante per evitare problemi di salute. Se si sospetta di aver ingerito una pianta velenosa o le sue bacche, è fondamentale cercare immediatamente assistenza medica.

Conclusioni

Le piante velenose sono un pericolo reale che può essere presente nella nostra vita quotidiana. È importante essere consapevoli dei pericoli e imparare a riconoscere queste piante per evitare problemi di salute. Se si sospetta di aver avuto contatto con una pianta velenosa o si è ingerito delle sue parti, è fondamentale cercare immediatamente assistenza medica. La natura è meravigliosa, ma può anche nascondere dei pericoli che è meglio conoscere e evitare.

Piante velenose: un pericolo da tenere d'occhio

Come posso riconoscere una pianta velenosa?

Esistono diversi segni che possono aiutare a identificare una pianta velenosa. Alcuni di questi segni includono l'aspetto delle foglie, dei fiori o delle bacche, la presenza di spine o peli sulla pianta e l'odore caratteristico. È importante fare attenzione e informarsi prima di toccare o ingerire una pianta sconosciuta.

Cosa devo fare se entro in contatto con una pianta velenosa?

Se si entra in contatto con una pianta velenosa, è importante lavare immediatamente la zona interessata con acqua e sapone. Se si ingeriscono parti di una pianta velenosa o si sospetta di averne ingerito, è fondamentale cercare immediatamente assistenza medica.

Come posso evitare di entrare in contatto con piante velenose?

Per evitare di entrare in contatto con piante velenose, è importante informarsi sulle piante presenti nella propria area e imparare a riconoscerle. È consigliabile indossare guanti protettivi quando si maneggiano piante sconosciute o potenzialmente velenose e fare attenzione quando si cammina in aree selvatiche o poco frequentate.

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